No al Gas e al Carbone

Gli studi delle più prestigiose università di ingegneria d’Italia dicono con fermezza che la Sardegna può fare a meno del gas come fonte di transizione.

Gli unici documenti scientifici affidabili sulla transizione energetica della Sardegna portati avanti negli ultimi anni sono il Birdies, realizzato dall’Università di Ingegneria di Cagliari e il report dal titolo Una valutazione socio-economica dello scenario rinnovabili per la Sardegnadel Politecnico di Milano assieme all’Università di Ingegneria di Padova; entrambi concordano sugli obiettivi raggiungibili per una transizione energetica con le sole rinnovabili e nella non necessità di gas per l’isola che è invece ritenuto un salasso economico inutile oltre che un progetto anacronistico, inquinante che implicherebbe l’installazione di tubi lungo tutta la Sardegna lungo 350 km (e là dove non arriveranno i gasdotti arriveranno i camion di LNG).

La filiera dell’LNG oltre a essere persino più inquinante rispetto a quella del carbone (30 % in più secondo questo studio) è tutta in mani di poche grandi multinazionali. Al momento sono al vaglio del ministero dello Sviluppo Economico tre progetti di gasiere a largo di Porto Torres, Portovesme e Cagliari con l’obiettivo di sostituire il carbone e il gas di sintesi di oli pesanti della SARAS con gas come fonte di combustione. 

Tutto questo porterebbe quindi ad annullare la possibilità di uno sviluppo di energie rinnovabili per la nostra isola perché a quel punto i cicli combinati a gas avrebbero il vantaggio di essere entrati per primi sul mercato dell’energia. Con la Legge 20 appena varata (Legge Aree Idonee della Sardegna), di fatto si fa di tutto per bloccare le rinnovabili ma nulla si dice sulle infrastrutture gas che invece avrebbero il via libera sia dal Ministero che dalla Regione.